Se siete dei neogenitori spaventati dal poco sonno notturno che vi spetta nei mesi a venire, questo è l’articolo che fa per voi: vedremo, infatti, come è possibile stabilire una buona routine del sonno, così da accompagnare il bambino a fare la nanna dolcemente e in modo abitudinario. Avere una buona routine può aiutare sia il piccolo che i genitori a dormire più a lungo e sonni più tranquilli.
Perché è importante una routine
I bambini hanno bisogno di avere ritmi, orari precisi e rituali che scandiscano le loro giornate; ancor più degli adulti.
La routine dona loro un senso di tranquillità e consapevolezza, aiutandoli a scandire la giornata; possono così crescere in un ambiente sereno e tranquillo e, acquisendo sempre più sicurezza, sviluppare un senso di autonomia e indipendenza, facilitando l’apprendimento di nuove conoscenze. Se riusciamo, quindi, a dare al bambino delle buone abitudini, lui si sentirà sempre più sicuro nel ripeterle tutti i giorni, fino al momento in cui sarà abbastanza tranquillo da volerle ripeterle da solo, sviluppando così la sua indipendenza.
Una delle routine da creare con più attenzione è quella della buonanotte. Il sonno è infatti cruciale per il bambino e per il suo sviluppo metabolico. Nel riposo di tutti, grandi e piccini, vengono smaltite le scorie dell’organismo e il cervello ha modo di riposare; solo così si potrà affrontare con rinomata energia il giorno seguente. Dormire poco, infatti, aumenta l’irritabilità e la difficoltà d’apprendimento, oltre a causare squilibri ormonali che possono portare al sovrappeso e ad altre patologie.
Quante ore dovrebbe dormire un bambino
Tra i quattro mesi ed un anno di età il bambino dorme tra le dodici e le sedici ore. È quindi fondamentale fare uno o più riposini durante il giorno, a seconda dell’età e le esigenze del bambino.
Verso i tre anni le ore scendono a dodici: è ancora importante mantenere il pisolino pomeridiano di un paio di ore.
Tra i quattro e i cinque anni sono consigliate undici ore, ora si può iniziare a togliere il pisolino se il bambino non lo gradisce.
A sei anni le ore scendono a dieci ma sono tutte fondamentali: è qui che il bimbo inizia la scuola primaria e il riposo lo aiuterà ad essere più sveglio e pronto ad imparare il giorno dopo.
Quando iniziare ad impostare la routine
È bene iniziare ad impostare una routine intorno alle sei settimane di vita, quando il bambino inizia ad essere reattivo all’ambiente circostante; è quindi un momento propenso ad impostare una routine che potrà crescere con lui, adattandosi sempre meglio alle sue esigenze e particolarità.
Il consiglio più importante, per questo periodo, è di mettere il bambino nella culla quando lo vediamo assonnato e non già addormentato. Nonostante sia tanta la tentazione di cullarlo o farlo addormentare durante la poppata, è fondamentale che il piccolo impari fin da ora ad addormentarsi da solo. Ci si può quindi mettere al suo fianco, dondolare dolcemente la culla e magari parlottare con lui sottovoce o cantargli una ninna nanna.
Intorno al terzo mese dovreste essere riusciti ad impostare una buona routine del sonno che permetta al bimbo di addormentarsi senza necessariamente il contatto fisico: coloro che riescono ad acquisire la propria indipendenza già a quest’età, tenderanno ad avere un sonno senza risvegli e più lungo, anche nelle successive fasi della crescita.
Non è mai troppo tardi per insegnare al bambino a dormire bene ma bisogna tener conto che, più cresce, più sarà complicato impostare una nuova abitudine e bisognerà avere molta pazienza.
Consigli utili per una buona routine
Per prima cosa è fondamentale iniziare ad abbassare il ritmo della giornata: è quindi necessario ridurre la frenesia ed il tono di voce e iniziare a spegnere tutti i dispositivi elettronici, che possono interferire con la melatonina, l’ormone del sonno. Quando il bambino è già più grande vorrà ovviamente giocare dopo cena, è bene assecondare le sue esigenze ma prediligendo giochi tranquilli: come i lego o un puzzle, che gli permettano di concentrare le proprie energie su una cosa sola, senza troppe distrazioni. È bene che anche gli adulti abbassino il ritmo della propria giornata: lasciando lavatrici e altri compiti casalinghi per quando i bimbi saranno ormai a letto.
È poi importante fare un bagnetto al bambino, laddove lo gradisca. L’acqua calda, ma non bollente, lo aiuta infatti a rilassarsi. Successivamente si può spalmare una crema e mettere il pigiama: indossare un “vestito per la nanna” ricorda al corpo che sta per arrivare il momento di coricarsi. Il pigiama deve essere il più comodo possibile, con un tessuto morbido, tendenzialmente in cotone e magari i personaggi preferiti del bimbo disegnati sopra.
Ogni bambino deve avere un oggetto che lo accompagni nel riposo notturno: per i più piccoli può essere un dodò o una copertina, per i più grandi un pupazzo o una bambola. Li aiuta a non sentirsi soli e ad avere qualcuno che li accompagni nel delicato passaggio tra la notte ed il giorno. Quest’oggetto sarà particolarmente fondamentale intorno all’anno, quando il bambino potrebbe sviluppare problemi a dormire, a causa dell’attaccamento e della sua momentanea paura a rimanere da solo.
Infine, è importante leggere una storia, non troppo lunga, con toni delicati e luce soffusa. Se i bimbi sono più grandi è bene incoraggiarli a leggerla autonomamente, se sono ancora piccoli è possibile semplicemente parlare con toni dolci.
Anche durante i risvegli notturni è fondamentale continuare a mantenere l’atmosfera pacata, evitando di giocare con il bambino, accendere luci troppo intense e parlare a voce troppo alta.
È inoltre importante ascoltare il piccolo e le sue paure: rassicurazioni sui mostri sotto il letto non serviranno a molto, è invece opportuno assecondare la loro fantasia per sconfiggerli o aggiungere qualche piccolo rituale, come controllare insieme dentro l’armadio e sotto il letto prima della nanna. Spesso nell’età prescolare si sviluppa la paura del buio: può essere d’aiuto mettere una piccola lucina che li rassicuri o appendere disegni e stelline fosforescenti.