In un cielo sereno e così lontano, Brillava una stella, un raggio soprano.
Era una cometa, luminosa e forte, portava con sé un segreto di sorte.
“Buongiorno, stellina, che cosa tu sai? Di notti stellate, di sogni e di guai?”
Chiese una lucciola, piccola e curiosa, che in cielo svolazzava, leggera e gioiosa.
“Carissima amica, ti dirò con dolcezza, la storia di un Natale, di gioia e bellezza.
Quando la notte svela il suo manto azzurro, e il mondo s’addormenta, tranquillo e sicuro.
C’era una volta, in una fredda capanna, un bambino piccolo, senza fortuna.
Ma un astro brillante, come una lanterna, portò nella notte la luce eterna.
Era la mia luce, di stella cometa, che indicò ai pastori la via più corretta.
Furono loro i primi ad arrivare, a vedere il bambino, ad ammirare.
Nella mangiatoia, con amore e rispetto, trovarono il Bambin, tenero e perfetto.
Gli offrirono doni, con cuore sincero, e sentirono dentro un dolce rispetto.
Da allora ogni anno, nel cielo a brillare, io racconto la storia, per non dimenticare, che il Natale è amore, è pace e bontà, è donare sorrisi con semplicità”.
La lucciola brillava, occhi pieni di luce, e nel cielo sereno seguì la cometa, felice.
E da quel momento, ogni notte d’inverno, raccontava ai bambini il segreto fraterno.
Filastrocca di Olivia Zaraluna