C’era una volta, una Befana molto speciale. Portava carbone ai bambini cattivi e dolcetti ai bambini buoni.
La Befana era una vecchina brutta ma molto ma molto buona e aveva una scopa magica che sapeva volare, ballare e fare acrobazie come nessun’altra. Si chiamava Zampettina e insieme erano inseparabili.
Una fredda notte d’inverno, poco prima della mezzanotte del 5 gennaio, mentre stava preparando il suo sacco con le leccornie per riempire le calze dei bambini, Befana si accorse di qualcosa di strano: dolcetti che aveva preparato con tanto amore erano spariti! Non ne era rimasto nemmeno uno! E nemmeno un po’ di carbone!
“Oh, santo cioccomiele!” esclamò la Befana, stupita: “Dove sono finiti i miei deliziosi dolcetti? Dov’è il mio carbone? Chi può essere stato così tremendo da aver rubato tutto?”
Chiamò Zampettina e insieme partirono alla ricerca del ladro. Seguirono le briciole di zucchero che portavano dritte verso la casetta del folletto Birbante, noto a tutti gli esseri magici delle feste per i suoi scherzi.
“Birbante, hai visto i miei dolcetti e il mio carbone?” chiese la Befana, imbronciata e con le mani sui fianchi.
Il folletto rise divertito. “Oh, Befana, ho fatto uno scherzo divertentissimo! Ho portato i dolcetti ai bambini cattivi e dato carbone ai bambini buoni!”
La Befana sospirò. “Birbante, sei stato davvero terribile! Sai che non dovremmo cambiare le tradizioni! Ci saranno un sacco di bambini confusi domani mattina quando rovisteranno nelle calze. Come farò a rimediare?”.
Il piccolo folletto, era tremendo, ma di buon cuore, per cui si propose di aiutare Befana. Insieme, prepararono nuovi dolcetti e nuovo carbone.
Poi Befana caricò il sacco su Zampettina e ci mise dentro anche Birbante: “Verrai con me folletto furbacchione e mi aiuterai a sistemare questo gran pasticcio!”.
E così, la Befana cominciò a portare carbone ai bambini cattivi e dolcetti ai bambini buoni, lo faceva con amore e allegria, con l’aiuto Birbante.
Era molto ben organizzata: prendeva le calze appese ai camini e alle finestre, le vuotava di quanto aveva precedentemente messo Birbante, controllava nella sua lista se il bimbo o la bimba erano stati buoni e poi, riempiva di dolci o di carbone.
Teoricamente Birbante era solo incaricato di tenere in mano la lunga lista di bambini e di leggere a fianco di ogni nome: buono o cattivo.
Ma Birbante era proprio un mattacchione e come Befana girava l’occhio aggiungeva qualche dolcetto alla calza dei bambini che avevano ricevuto carbone e carbone ai bambini che avevano ricevuto dolcetti.
Befana non si accorse di niente fino al mattino successivo, quando iniziò a ricevere un sacco di telefonate. Molti genitori si complimentavano con lei, perché i loro figli erano stati effettivamente quasi sempre buoni, tranne per quel tal capriccio, o un pochino pestiferi, ma poi avevano aiutato a riordinare… e così via. Insomma, i genitori ritenevano che i regali nelle calze fossero davvero molto più veritieri che negli anni precedenti.
Befana si rese conto per la prima volta che i bambini sono sempre buoni! Solo che a volte si comportano non proprio perfettamente perché sono bambini e per imparare a comportarsi bene a volte serve sbagliare e migliorare.
Befana aveva ancora un’ultima commissione da fare nel giorno dell’epifania, andò da Birbante, e riempì la sua calza di un po’ di carbone, perché aveva combinato un bel guaio, ma anche di dolcetti, perché l’aveva aiutata a capire una cosa importante.
Storia di Olivia Zaraluna