C’era una volta, in un bosco, un orsetto goloso di nome Bruno. Bruno adorava il miele più di qualsiasi altra cosa al mondo. Ogni giorno, si avventurava nei boschi più lontani in cerca delle dolci gocce d’oro che riusciva a trovare nelle arnie abbandonate tra gli alberi. Rovistava tra i cespugli, si arrampicava sui tronchi e quasi sempre riusciva a scovare qualche arnia golosa.
Un giorno come tanti, mentre Bruno stava esplorando il bosco, sentì uno strano ronzio nell’aria. Si girò e vide un’ape piccola e laboriosa che stava volando da un fiore all’altro. Faceva un breve voletto, si posava su un fiore colorato, si intrufolava tra i petali, ne usciva dopo poco. A quel punto si guardava un po’ attorno e svolazzava fino a posarsi su un altro fiore.
Incuriosito, Bruno si avvicinò e disse: “Ciao, piccola ape! Mi chiamo Bruno, e sono un orsetto. Tu che cosa stai facendo?”
L’ape sorrise e rispose: “Ciao, io mi chiamo Bizz! Sono un’ape e sto raccogliendo il polline per fare il miele. È il mio cibo preferito. Vuoi vedere come lo faccio?”
Gli occhi di Bruno si illuminarono di gioia, e acconsentì con entusiasmo. Era sempre stato molto goloso di miele, ma non si era mai chiesto chi e come lo producesse.
Bizz condusse Bruno attraverso un grande prato di fiori profumati e gli mostrò come raccoglieva il polline. Poi si diresse, con il suo pesante carico di polline, verso delle casette in legno al margine del prato. Qui vi erano centinai e centinaia di piccole api tutte indaffarate nella produzione. Bizz presentò Bruno a tutte loro, ma nessuna smise di lavorare nemmeno per un secondo.
Le api muovevano le zampine, le sfregavano e ronzavano. Bizz spiegò che ognuna aveva un compito ben preciso nella catena di produzione del miele. Lei in particolare era un’ape raccoglitrice e il suo compito era quello di cercare il polline e di portarlo all’alveare.
Bruno era affascinato e ammirava la precisione e la dedizione di tutte quelle fantastiche lavoratrici. Durante la visita, i due scambiarono storie divertenti e battute simpatiche, diventarono ben presto buoni amici. Bruno raccontò delle sue avventure alla ricerca di miele, mentre Bizz parlò delle sue scoperte tra i fiori.
Ad un certo punto Bruno ebbe un’idea! “E se io vi aiutassi con la raccolta del polline? Potrei esservi d’aiuto! Sono un orsetto robusto e potrei trasportarne molto!”
Bizz pensò subito che si trattasse di un’ottima idea, ne parlò con le sue compagne raccoglitrici e tutte assieme decisero di fare un tentativo: si diressero in un grande prato poco distante dall’arnia, pieno di fiori.
Bruno si sdraiò al sole e tutte le api si misero al lavoro. Le piccole raccoglitrici si intrufolavano tra i fiori, raccoglievano quanto più polline potevano e poi con un breve voletto lo depositavano sulla schiena di Bruno. In poche ore l’orsetto era tutto ricoperto di polline e i lavoratori decisero di tornare all’arnia. A questo punto le api non dovettero far altro che scaricare il polline dalla pelliccia di Bruno all’arnia: un lavoretto facilissimo e velocissimo.
Quel giorno la produzione di miele fu tanto buona che la regina delle api in persona volle complimentarsi con Bizz e con Bruno per aver avuto questa brillante idea.
Da quel giorno Bruno divenne parte della squadra di raccolta polline e l’alveare di Bizz vinse la medaglia d’oro per la maggior produzione di miele. Naturalmente Bruno poteva mangiare felicemente la sua parte di miele, ma soprattutto trovò tante amiche api con cui divertirsi.
Storia di Olivia Zaraluna