C’era una volta, in una notte di fine ottobre,
un fantasma chiamato Filiberto,
con lenzuola bianche da gran concerto.
Quel giorno Filiberto ebbe un’idea geniale,
organizzare una festa davvero speciale.
Chiamò tutti i fantasmi, di qui e di là,
e disse: “Amici miei, gran festa sarà!”
Prepararono dolci, streghe e cartomanti,
lanterne fatate e tanti tappeti volanti.
La luna brillava, il cielo era sereno,
era l’inizio di un grande ballo al chiar di arcobaleno.
Arrivarono vampiri, streghe e lupi mannari,
scheletri danzanti e fantasmi viaggianti.
Ridevano e scherzavano, senza sosta,
era una festa indimenticabile, proprio tosta.
All’improvviso, nel bel mezzo del ballo,
un gatto nero arrivò a cavallo.
Tutti si spaventarono, poi scoppiarono a ridere,
perché era solo Sibilla, la gatta venuta a condividere.
Ballarono a ritmo di musica incantata,
piroettando e saltando sulla nota affiatata.
Filiberto era felice, il sorriso gli brillava,
vedere tutti così contenti lo emozionava.
La notte volò via, come fosse un lampo,
ma la festa di Filiberto rimase nel cuore come uno stampo.
Ogni anno, a Zuccalandia, si ripeteva l’incanto,
con risate e balli, sempre di buon impianto.
E così la storia di Filiberto, il fantasma gentile,
divenne leggenda, un racconto sottile.
Che Halloween sia sempre una festa di cuore,
con amici e sorrisi, ogni anno, con amore.
Filastrocca di Olivia Zaraluna