Alle prime luci dell’alba il leone si svegliò: era affamato.
Per tutta la mattinata girovagò per la foresta cercando le sue prede.
La caccia era andata molto bene, era sazio e stanco, si sdraiò sotto un grande albero e si addormentò.
Il leone russava così forte che tutti gli animali lo udivano.
Un gruppo di topolini, disturbati da quel rumore, uscì dalla tana e vedendo il leone addormentato iniziarono a squittire e danzare davanti al muso del grosso animale.
Un topolino, il più imprudente, si arrampicò sulla schiena del leone e disse: “Guardate amici, io non temo il re della foresta, sono il più coraggioso”.
Gli amici lo guardavano terrorizzati.
Il leone si svegliò bruscamente e scrollò la sua fluente criniera.
Il topolino scivolò davanti al muso del felino e tentò di scappare, ma la grossa zampa del leone piombò sulla coda del roditore impedendogli di muoversi.
“Come osi prenderti gioco di me, io sono il re della foresta e tutti gli animali mi temono. Tutti mi rispettano. Ora morirai”. E spalancò la sua grande bocca per mangiarlo.
Tremante di paura il topolino, con esile vocina implorò: “Perdonami signor leone, sono stato uno sciocco, non volevo mancarti di rispetto, solo farmi bello di fronte ai miei amici. Risparmia la mia vita, ti sarò sempre amico e un giorno sarò io ad aiutare te”.
“Ah, ah, ah” Alle parole del topolino il leone scoppiò in una forte risata.
“Come puoi tu minuscolo roditore essere di aiuto a me che sono il più forte?”
Il leone non credette alle parole dell’animaletto, ma era così divertito che lo lasciò andare.
Qualche giorno dopo il leone in uno dei suoi soliti giri alla ricerca di cibo finì nella rete che i cacciatori avevano teso per catturare gli animali della foresta.
Il leone si divincolava con tanta forza, i suoi lamenti e ruggiti risuonavano per tutta la foresta. Tutti gli altri animali non osavano avvicinarsi per aiutare il loro re. Troppa era la paura.
Trascorse la giornata e al giungere della notte il leone era ormai esausto e sconsolato, tutti i tentativi di liberarsi erano stati inutili, quando all’improvviso qualcosa gli passò accanto. Era il topolino.
L’animaletto si avvicinò e gli disse: “Non temere ora ti libererò”
Si arrampicò sulla rete e cominciò a rosicchiare le corde, finché il leone non fu liberato.
Poi saltò sulla schiena del leone e scapparono insieme.
“Quando mi dissi che un giorno mi avresti aiutato non ti ho creduto, ma mi sbagliavo. Sei veramente coraggioso e la tua amicizia è preziosa. Da ora in avanti tu sarai il mio migliore amico”.
E fu proprio in questo modo che il leone capì che gli amici sono preziosi, anche i più piccoli.
Liberamente tratta dalla favola originale di Esopo (VI sec. a.c.)