Quanti dei nostri bambini sono affezionatissimi ad un orsetto, un piccolo animaletto di pezza, una copertina o un cuscinetto? Moltissimi, direi la maggioranza. Si tratta di ciò che gli psicologi chiamano in gergo tecnico “oggetto transizionale”.
A volte si tratta di un piccolo giochino che gli abbiamo comprato noi quando stavamo preparando la loro cameretta, altre volte ci è stato regalato, e altre ancora un piccolo gioco che inaspettatamente si sono ritrovati ad avere come migliore amico. “Amico” in questione è utilissimo al bambino per superare tutti i momenti di stress e di distacco, come ad esempio il momento di andare a dormire o il primo giorno d’asilo.
Come genitori ed educatori abbiamo il compito di rispettare il sentimento d’affetto che il bambino prova nei confronti del suo peluche. Stiamo attenti a non perderlo, teniamolo ben pulito, e non preoccupiamoci se il nostro bambino gli parla e lo tratta come se fosse un vero amico! Crescendo sarà autonomamente pronto a distaccarsene.
Anche quando l’utilizzo dell’orsacchiotto si protrae oltre i 4 anni è importante non separarlo dall’ oggetto ma è consigliabile invece fornire al bambino un contesto rassicurante in modo da infondergli un senso di sicurezza tale per cui senza forzature non sentirà più il bisogno di averlo al suo fianco. In fondo se il bambino oltre quell’età è ancora attaccato al suo “amico” è perché non è riuscito ancora a superare le sue ansie e le sue paure. E’ molto importante avere pazienza e nel momento in cui il bambino dimostra di non avere più l’esigenza di avere un contatto fisico con l’oggetto, aiutarlo a custodirlo e proteggerlo perché sia sicuro di riaverlo nel momento del bisogno, nell’attesa che si stacchi definitivamente.